Villa dei misteri

- Pompei -


Posta all'esterno della città, fuori la porta da cui si dipartiva la strada che conduceva verso Ercolano e Napoli, la villa dei Misteri si presenta come uno di quei grossi impianti produttivi del contado pompeiano che però fungeva al contempo anche da villa di svago per il proprietario. E' dotata infatti di un grandissimo quartiere servile con un ampio ambiente destinato alla pigiatura delle uve (torcularium) in cui si è potuta ricostruire la macchina per la premitura delle vinacce (prelum) con decorazione a testa d'ariete e un'area non ancora completamente scavata per la maturazione dei vini nei doli interrati (dolia defossa), che avevano la funzione delle nostre botti. La villa, in cui fanno spicco ambienti termali, criptoportici, stanze da riposo, sale dalla raffinatissima decorazione di rarefatta atmosfera, è tuttavia universalmente famosa per il grande ciclo pittorico a grandezza naturale (megalografia) raffigurante l'iniziazione di una donna ai misteri dionisiaci, in una dimensione rimasta ancora non ben chiarita, che mescola il reale con il divino in un afflato che canta l'estasi sacra e universale dell'amore. Detta scena rappresenta forse il momento più evocativo della vita a livello privato che il mondo romano ci abbia lasciato.

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Villa dei Misteri

Cubicolo anphitalamo

Sala dei Misteri